La manifattura di porcellane di Vienna
La porcellana viennese del periodo Du Paquier (1718-44), oggi rarissima sul mercato, appartiene all'ultima fase del Barocco europeo, che vide svilupparsi in Austria l'arte di due grandi architetti, Johann Bernhard Fischer von Erlach (1692-1766) e Johann Lucas von Hildebrandt (1668-1745). La loro presenza attirò anche numerosi artisti italiani, i cui stilemi decorativi, insieme alle volute del Laub und Bandelwerk e alle grottesche di Daniel Marot e di Jean Bérain, reinterpretate da decoratori viennesi, costituiscono la base dei te- mi decorativi della porcellana Du Paquier.
Claudius Innocentius Du Pa- quier (m. 1751) fondò la sua manifattura nel 1718, in seguito a una patente conferitagli dall'imperatore Carlo VI. Nella produzione iniziale, in cui è da vedersi la collaborazione di artisti 'fuggitivi' da Meissen, Christoph Conrad Hunger e Samuel Stölzel, la porcellana è di un colorito bianco crema, con una vernice che sfuma dal grigio al verdognolo. La decorazione è principalmente basata su motivi orientali uniti al Laub und Bandelwerk, mentre successivamente
Compaiono paiono i cosiddetti fiori botanici in meravigliose tonalità di rosso ferro e porpora; i bordi sono caratterizzati da motivi decorativi barocchi in monocromia porpora oppure nera.
Il periodo che va dal 1744 al 1784, cioè il quarantennio che precede la direzione di Konrad von Sorgenthal, è caratterizzato da una produzione in un peculiare stile rococò, per quanto sia- no inevitabili le derivazioni da Meissen. Sono da segnalare ser- vizi da tè e da colazione con bordi a rilievo ritoccati in color porpora o dipinti a paesaggi in monocromo verde, con riferimenti alla pittura francese.
Nella produzione plastica si impongono le sculture di Johann Joseph Niedermeyer, che fu capo modellatore dal 1747 sino alla morte, avvenuta nel 1784: si tratta di figurine piuttosto allungate, con piedi appuntiti posti l'uno accanto all'altro e con piccole teste buttate all'indietro dal tipico mento sfuggente.